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Visualizzazione dei post da aprile, 2022

Ozark - Stagione 4 (2022)

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I nevitabile conclusione per una serie a tratti bellissima ma anche prolissa e macchinosa. Questa ultima stagione l’ho trovata un po’ sottotono rispetto alle altre, stanca ed a tratti ripetitiva. Ma come fai a non seguire le vicende della famiglia Byrde. Dopo episodi fitti di avvenimenti, con una trama così originale e coinvolgente, con degli attori protagonisti superlativi, perfetti, mai sopra le righe, non si può che rimaner incollati allo schermo per vedere come va a finire. Questa serie rimane sicuramente una delle mie preferite. Voto 7,5

Le leggi della frontiera (2021)

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C osa dire dell’ultimo film del regista di Cella 211? …..Che è meglio Cella 211! Certo, l’autore Daniel Monzón, non è che avesse dimostrato chissà quale linea stilistica particolare, ma qui si respira un’aria narrativamente forzata ed una messa in scena troppo finta, con una ricostruzione degli anni ‘70 un po’ naif e sopra le righe. Tutti i personaggi sono così caricati e poco credibili che sembrano adatti ad una serata cosplay. Peccato, perché la storia non sarebbe neanche male, ma pecca anche la sceneggiatura che abbozza dialoghi e situazioni riducendo il tutto ad un polpettone molto superficiale e poco coinvolgente. Mi aspettavo di meglio ma la sufficienza in fondo la merita. Voto 6  

007 No Time To Die (2021)

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F inalmente alla fine di questa “serie” estenuante dei film di James Bond interpretato da Daniel Craig. Questo ultimo capitolo conferma il restyling del personaggio. Le scene d’azione sono molto ben fatte ma quasi sempre scontate. In questi film dove il combattimento è una parte molto importante, mi sarei aspettato più originalità. La storia è di quelle che rivolta completamente l’universo Bond e che ci porta ad un inaspettato finale che un po’ fa storcere la bocca. Musiche di Hans Zimmer, purtroppo poco ispirate e solamente di mestiere. Mi sarei aspettato di più da lui. Devo dire che Daniel Craig è stata un’ottima scelta, risultando, per me, uno dei tre migliori James Bond insieme a Sean Connery e Roger Moore. Buon film d’intrattenimento, ma anche dimenticabile. Voto 6,5  

The Superdeep (2020)

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N o, questo proprio no! Che delusione. Sulla scia di una recensione molto accalorata e positiva mi sono incuriosito di questo film sci-fi russo. Male, male. Per niente soddisfatto. Sembra un film fatto “coi soldi di papà“, senza alcuna competenza tecnica e artistica, un lavoro fatto con i piedi. Lungo, prolisso, senza mordente, senza ritmo. Devo ammettere però che alcune sequenze, poche, non sono neanche male, ma il pessimo montaggio, insieme ad altre scene riprese in modo maldestro, rovinano inesorabilmente lo svolgimento della storia. Che cantonata! Voto 4

007 Spectre (2015)

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Q uesto quarto capitolo del Bond di Craig riprende e dovrebbe chiudere il cerchio dei tre precedenti. Certo che visti uno dietro l’altro è tutta un’altra cosa, si gustano meglio. Una serie tv a tutti gli effetti. La storia non è proprio un granché, si nota troppo il solito schema di blocchi granitici di fredda azione fine a se stessa. Vanno a creare una mancanza di quelle atmosfere che ne conferirebbero un maggiore fascino e coinvolgimento. Peccato perché potevano sfruttare meglio i cattivi di turno interpretati dai grandissimi Christoph Waltz e Andrew Scott. Stavolta il regista Sam Mendes non riesce a bissare la qualità del suo precedente che per me rimane il migliore. Vediamo cosa succede nel quinto e, spero, ultimo capitolo. Voto 6,5  

Il Capo Perfetto (2021)

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V eramente il “capo perfetto”. Divertente commedia spagnola che ironizza sulla figura del “padrone” di una fabbrica di bilance. Atipico humor spagnolo, qui tagliente al punto giusto e mai troppo fuori dalle righe. Un’ottima regia riesce ad evitare lo sbrago di situazioni al limite. Bravo come sempre Javier Bardem nell’odioso ruolo del capo. Proprio per lui il film si dilunga forse un po’ troppo, con meno evitabili gigionerie sarebbe stato meglio. Voto 6  

007 Skyfall

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S icuramente migliore dei due precedenti. Qui Bond-Craig abbandona i panni della spia infallibile e diventa un uomo con tutti suoi limiti e le fragilità annesse. Un James Bond umanizzato fuori dai soliti cliché che addirittura torna nei luoghi della sua infanzia e ne racconta la storia. Il finale conferma la fine di una trilogia e l’inizio di una nuova era. Vediamo se con il quarto capitolo riescono a continuare quella interessante introspezione del personaggio oppure ritornare ad una simpatica, fredda ed infallibile macchina da soldi. Voto 7

007 Quantum Of Solace (2008)

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C avolo, inizia proprio dalla fine del film precedente! Manco fosse una serie. Ormai anche per i film hanno deciso di usare quella struttura che li lega fra loro, ma qui ne risente quel senso di incompletezza che ti lascia di nuovo il finale. Più leggerino del precedente, ha una scrittura ancora più ingarbugliata e scene troppo di sola azione e poca tensione emotiva. Filmetto questo, per cinema pomeridiano e popcorn. Rimarrà nella mente solo il bel titolo. Vediamo che succese col terzo…ormai una serie tv a episodi. Voto 6  

007 Casino Royale (2006)

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I nizio la maratona del Bond di Craig per capire bene l’evoluzione dei suoi film. Di questo non ne ricordavo neanche un fotogramma. Un reboot di James Bond alla grande, con la novità della drammatizzazione del personaggio. Mica male. Unica pecca è che non c’è nulla di memorabile, ma di positivo c’è che neanche ci hanno provato. Buon film di azione con un Bond più umano ma anche più cattivo e spietato, in linea con i tempi. Vado col secondo. Voto 7  

Belfast (2021)

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V eramente gradevole. Kenneth Branagh ci regala un piccolo gioiellino con questa storia che omaggia Belfast e tutti i loro abitanti che hanno dovuto sopportare anni d’inferno. Si deve molto al protagonista, un bambino bravissimo e molto espressivo, ma anche ai grandissimi attori di contorno dove spicca per belleza e bravura la poco conosciuta, per me, Caitríona Balfer. Una messa in scena da teatro di posa, che non sfigura mai, dà al film quel respiro taetrale che è tipico dell’inclinazione del regista. Voto 7

Ghiaccio (2021)

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M annaggia quanto mi dispiace quando un prodotto italiano non mi soddisfa. Senza dubbio un film tecnicamente molto ben fatto, ma la scrittura, la sceneggiatura, lasciano veramente a desiderare. Ne esce fuori molto male Vinicio Marchioni e mi dispiace. Risulta sempre troppo caricato ed anche fuori ruolo. La sua recitazione evidentemente risente della banalità delle idee ed a volte risulta veramente poco credibile. Tutti i suoi dialoghi sono una continua ed affanosa ricerca delle massime sulla vita. E pure la storia, è vista e rivista. Ma possibile non saper inventare altro sul mondo della boxe? Possibile che si parli sempre di riscatto sociale, di debiti col boss del quartiere, di incontri truccati… ma basta! Questo film è un tipico esempio di come una regia troppo attenta alla parte tecnica non è stata capace di lavorare con gli attori. Poi, scopro che il film è scritto e diretto dal cantante Federico Moro. E qui capisco tutto. Voto 5,5

A Hero (2021)

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A doro i film di Asghar Farhadi. Come sfondo sempre la sua Iran, piena di contraddizioni ma forte di una cultura intrisa di quel rispetto, di quelle gerarchie sociali, di quel modo di vivere genuino, quasi come rivedere l’Italia negli anni ‘60. Questo film parla di un uomo che improvvisamente diventa noto per un gesto di estrema onestà, ma che a causa di malelingue ed anche della sua ingenuità, deve districarsi da situazioni che divengono sempre più ingarbugliate cercando di difendere la sua dignità. Come quasi tutti i film precedenti qui il regista ci offre uno spaccato di vita iraniana molto suggestivo ed attuale, riuscendo ancora una volta ad appassionare con grande maestria raccontando il vortice delle semplici difficoltà della vita. Voto 7,5  

Luigi Proietti detto Gigi (2021)

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G razie ad Edoardo Leo, con questo documentario si può avere un assaggio dello straordinario artista che è stato e sarà per sempre Gigi Proietti. Un omaggio che ripercorre la sua carriera iniziata come cantante, proseguita come attore “impegnato” e trasformata poi in quell’istrionico artista capace di divertire ed emozionare come solo lui poteva. Da questo film esce fuori quanto tutti lo amavano e quanto lui stesso amasse tutti con quel grandissimo rispetto che contraddistingue solamente i “grandi”. Mi manchi Gigi. Voto 7  

Collateral (2018)

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A seguito dell’assassinio misterioso di un fattorino, si dipanano le storie delle persone che in qualche modo sono legate all’accaduto. Effetti collaterali, appunto. Investigatrice di turno è una poliziotta incinta di sei mesi, interpretata da una bravissima Carey Mulligan, che cercherà di risolvere il caso con tenacia e l’aplomb necessario tipicamente britannico. Una miniserie di soli quattro episodi perfettamente equilibrata. Tematiche molto importanti ed attuali trattate con quel pizzico critico alla politica inglese che non fa mai male. Veloce ma completa e godibile fino in fondo. Fa riflettere ma anche indignare. Ottimo prodotto. Consigliata. Voto 7  

Ennio (2021)

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M eraviglia delle meraviglie. Un documentario sul più grande compositore del novecento, Ennio Morricone. Con grande tatto e giusta riverenza Giuseppe Tornatore riesce a farmi emozionare cogliendo l’essenza del Maestro, le sue fragilità, le sue paure, i suoi dubbi eterni che hanno contribuito alla creazione di opere immense. Sentire e rivivere le sue musiche, mi ricorda come non ci sia nessuno come Ennio Morricone che abbia contribuito così tanto a farmi amare il cinema. Perché lui è il cinema, le sue opere non accompagnano ma SONO il film, sono quel protagonista in più che rende la visione del film un’esperienza che ti accompagnerà per tutta la vita. Voto 8  

Sulla mia pelle (2018)

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U n piacere di struggente rabbia rivedere questo film. Una lezione sotto tanti punti di vista: di contenuti, di tecnica, di vita. Gli ultimi giorni di Stefano Cucchi, interpretato divinamente da Alessandro Borghi, raccontati senza mai voler impietosire ma comunicando l’estremo dolore in modo dignitoso e ostinato. Un film che non cade mai nella banale denuncia sociale, anzi, riporta quei “meccanismi” che sappiamo bene come vanno e che le persone perbene devono accettare a testa bassa. Non dimentichiamolo. Voto 7  

The Locals (2003)

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I nguardabile. Voto 2  

Safe (2018)

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N on sarebbe nanche male se non fosse per quel modo di fare le serie, con quello schema tipico delle “false sorprese” ad ogni fine episodio, che ormai è diventato stantio. La storia, gli incastri sono ottimi, gli attori sicuramente giusti e nella parte. Però alcune soluzioni narrative importanti arrancano quel poco che mi fa storcere il naso. Comunque una serie di ottima fattura che consiglio vivamente. Voto 7  

Metal Lords (2021)

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P oca roba veramente. Speravo in qualcosa di più ma si rivela un mero prodottino da Netflix. Colonna sonora di tutto riguardo ovviamente, ma usata proprio in modo banale. Scrittura fiacca e trama insensata con solito finale alla “volemose bene”. Addirittura Tom Morello è l’autore della canzone del film… perché Tom? Perché? Comunque mi fa piacere vedere come la musica metal sia ormai riconosciuta e finalmente valorizzata dopo anni di ostracismo ed emarginazione. Filmetto, ma metal. Voto 6  

Annette (2021)

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F rastornato da questa esperienza, perché questo film è un’esperienza, cerco di tornare in me, ma… cavolo, risulta impossibile. Le immagini, le canzoni, le scene, tornano inesorabili come a dirti che ormai faranno parte di te per sempre. Si tratta principalmente di un musical “nostrano”, senza la struttura dei musical, dove la trama è semplice ma speciale, dove le canzoni sono pensieri intimi e personali dei personaggi, dove le scene ti avvolgono senza lasciarti, dove tutto è originalità pura. Un musical autoriale, un musical cerebrale, un musical onirico, un musical non musical. Grandioso. Voto 7,5

Baby (2020)

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S tordito! Tutto mi sarei aspettato fuorché rimanere “rapito” in questo modo. Un incubo vero e proprio, ma un “dolce” incubo. Forse un film un po’ troppo ermetico ma visivamente eccellente, con quel tocco di gotico che accresce di più l’angoscia. Non è un film da capire, ma da vivere, proprio come quando ci si trova in un sogno e si vivono situazioni strane che accetti senza ragione. Una messa in scena favolosa, una regia perfettamente a suo agio che coinvolge lo spettatore creando una suspance semplicemente ad arte. Una resa scenica di attori molto bravi che non parlando mai per tutto il film riescono a coinvolgere insieme ai suoni ed alle musiche, peraltro molto belle. Non è un film privo di difetti, non è un capolavoro, ma è quel tipico film che ami oppure odi. Per me è una bellissima sorpresa perché uscendo fuori dai canoni horror riesce ad esserlo ugualmente, a modo suo. E questo è un pregio. Voto 7

Diabolik (2021)

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V eramente notevole. Mi piacciono tanto i Manetti Bros, sono diventati il nuovo respiro del cinema italiano di genere, rinnovato con grande stile e fatto con l’amore e la passione di un tempo. Questo Diabolik ha una messa in scena anni ‘70 favolosa, c’è una gran cura nei dettagli con bellissime scenografie e suggestive locations che risultano perfette per lo svolgimento della storia. Anche lo stile delle riprese e del montaggio richiamano in modo inconfondibile quel cinema passato. Però, c’è una cosa che non mi va giù: la scelta degli attori. Anche se tutti bravissimi, in questo film non mi sono sembrati affatto adatti ai ruoli assegnati. Ho notato una poca credibilità, dovuta sia alla particolarità dei personaggi che al tipo di dialoghi. Essendo la trasposizione su schermo di un fumetto, ritengo avrebbero avuto bisogno di interpreti diversi ma anche poco noti, di cui l’Italia ne è piena di bravissimi. Quando spicca più l’attore che il personaggio, purtroppo, la resa diventa scadente...

Licorice Pizza (2021)

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U n film tenero e magnetico. Regia sublime del grande Paul Thomas Anderson che ci catapulta negli anni ‘70 in una storia d’amore davvero originale. La scelta degli interpreti è perfetta, riescono a rendere alla grande i loro personaggi nelle vicissitudini tra un teenager ed una donna di dieci anni più grande. Una ricerca di entrambi nel trovare un posto nella società, il ragazzo con l’innocenza e l’entusiasmo ma con più maturità della ragazza, lei, rabbiosa, illusa ed ignara delle sue frustrazioni. La storia si sviluppa poi con situazioni al limite, incontri con personaggi strambi che aiutano la consapevolezza di ognuno a percorrere la strada giusta per affrontare una vera crescita. Adoro il cinema americano quando l’indie incontra un pop impietosamente sui generis. Era questo l’oscar da dare ad una commedia. Delizioso. Voto 7,5