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28 anni dopo (2025)

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Che bomba!! Questo film mi ha spiazzato del tutto. Un filone rinnovato e modernissimo. Bisogna ammettere che Danny Boyle ci sa fare, poi insieme ad Alex Garland formano una coppia magnifica. Che forza narrativa! Riescono a creare un’ambientazione distopica originale da un genere stantio e sovraffollato, ma nel contempo parlano del presente. Un film dinamico e potente che incute speranza, ma che prelude ad un viaggio insidioso. Ottimo prodotto di intrattenimento con un ritmo serrato e dinamiche sceniche sconvolgenti. Ce ne fossero di film così. Forse l’unica pecca è che “soffre” del suo secondo capitolo, che spero esca al più presto. Comunque, sbalorditivo! Voto 8 (ex 7…) #28AnniDopo #DannyBoyle #AlexGarland #filmdavedere  

Atlas (2021)

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Come riuscire ad andare avanti dopo essere sopravvissuti ad un attacco terroristico? Un trauma che consuma, la paura che corrode, la voglia di vendetta che isola ed allontana i propri cari. Un bel film italiani che racconta di una ragazza forte, interpretata alla perfezione da Matilda De Angelis, alla ricerca di uno spiraglio di luce che le consenta di andare avanti e di sconfiggere i propri fantasmi attraverso la forza e la tenacia. Non male. Voto 6,5  

L'Esorcista (1973)

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Film imprescindibile del panorama horror. Per me il migliore di sempre. Ogni tanto ci vuole un rewatch. Invecchia benissimo, anche con gli effetti speciali un po’ datati. Ancora brividi. Magnifico come sempre. Voto 8  

Presence (2025)

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Era da tempo che un film non mi faceva provare dei brividi. Complimenti al regista Steven Soderbergh. Anche stavolta “gioca” con il genere, lo stravolge, lo reinventa, lo manipola con maestria e lo trasforma con una invidiabile gestione del mezzo cinematografico. Una carezza di paura, quella vera, lieve, breve ma duratura, che si insinua nella profondità della pelle come un lungo spillo, poi difficile da togliere. Che piacevole sorpresa. Voto 7,5  

Restless (2024)

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In una notte insonne ed afosa di questo periodo, scovo un filmetto niente male. Cosa succede se una donna in piena crisi esistenziale si ritrova dei nuovi vicini molto rumorosi che non la lasciano mai dormire? Nulla di glamour ed appariscente, ma il film con un tocco realistico e di pregiata lettura psicologica riesce nel suo intento, raccontare e descrivere, senza mai scadere nel pacchiano da piattaforma streaming. Una dark commedy? Un dramma? Un buon film senza tante pretese, confezionato come si deve. Voto 6,5  

Bring Her Back (2025)

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I fratelli Philippou colpiscono ancora! Dopo TALK TO ME ecco BRING HER BACK. Devo ammettere che ci sanno fare. Stavolta spingono di più, girando intorno il teen drama virano su soluzioni più “serie” ed impressionanti. Ci sono tanti richiami al loro film precedente, che si potrebbero pure accettare, ma dal prossimo spero cambino registro perché potrebbero risultate ripetitivi. Ottimo horror, suggestivo ed inaspettatamente spietato. Voto 6,5  

Martyrs (2008)

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Tanto per rallegrarmi… decido per il rewatch del miglior film horror dell’era moderna. Definirlo “horror” lo sminuisce, si tratta di orrore, vero e puro. Disturba come pochi, prima e… dopo, perché penetra e rimane. Un film da non sottovalutare, non è assolutamente per tutti. Il merito è nella genialità dell’idea, nella scrittura di una storia, che inizialmente sembra banale, ma che tramite un twist sconcertante ti immerge in un abisso, profondo e duraturo. Tocca il “genere”, ma lo reinventa, senza però lasciar modo di replicarlo. Visivamente ineccepibile e mai gratuito. Unico ed originale. Dopo di lui, il nulla. Capolavoro. Voto 9  

Non aprite quella porta (1974)

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Proseguendo il weekend di paura, ecco che dopo tanti anni mi gusto uno dei must dell’horror, il capostipite del filone slasher e gore in contesti rurali NON APRITE QUELLA PORTA. Finalmente la versione su Amazon Prime mi ha fatto scoprire dei dettagli visivi mai notati su vhs e dvd. Ho capito meglio anche dei particolari della storia che in passato mi erano evidentemente sfuggiti. Diversamente dagli horror attuali risulta meno esplicito di quello che si pensa, la sua violenza è spesso suggerita più che mostrata, ma funziona ancora alla grande. Essenziale per i cultori del genere. Voto 7,5  

Il destino di un guerriero (2006)

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Casualmente scovo questo film in costume (e che costumi!) ambientato nella Spagna del diciassettesimo secolo. Sicuramente l’estetica è la vera protagonista, ma anche se la storia è intricata e frammentaria al limite della comprensione, rispetta quella scelta fatta di “quadri” narrativi oltre che visivi. Infatti ogni periodo raccontato viene presentato con scene che richiamano, appunto, dei quadri del 1600, con il loro fascino di ombre e luci. Viggo Mortensen sempre più epico, nel “suo” ruolo, quello del Capitano Alatriste, un eroe, un guerriero con una forte moralità e lealtà, che si scontra con i giochi di potere di quel periodo storico. Mi è veramente piaciuto. Due ore spese bene. Voto 7  

Il Gladiatore II (2024)

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Semplicemente ridicolo. Ridondante, pomposo e stantio. Sarà un mio limite, ma l’ho trovato di una banalità disarmante. Una finzione esagerata ed inverosimile di personaggi inutili e scontati. Tipica passerella di Star fuori ruolo ed inappropriati. Abbandonato dopo un’ora. Tempo perso. Voto 4  

Edge of toworrow (2014)

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Nella notte calda e afosa, girando i canali tv per prendere sonno, ecco che appare così, all’improvviso, quello che secondo me è un film molto sottovalutato, ma che io adoro, anche vista la mia passione per i loop temporali. Un mix di fantascienza e azione che funziona come pochi. Non posso che addormentarmi più tardi. Voto 7,5  

Io sono ancora qui (2024)

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Un ritratto del Brasile sotto la dittatura degli anni ‘70, visto attraverso gli occhi di una donna che con fermezza e decisione deve tenere unita la famiglia a seguito del rapimento di suo marito da parte della polizia segreta. Mai come in questo momento non bisogna dimenticare, e questo film ce lo ricorda attraverso il racconto intimo di una famiglia alle prese con l’orrore di un mostro che nonostante la sua forza è condannato alla sconfitta. Film forte, ma anche tenero e delicato. Essenziale. Voto 7  

La città proibita (2025)

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Giorni fa ho visto l’ultimo lavoro di Gabriele Mainetti, LA CITTÀ PROIBITA. Bisogna solo che gioire quando l’Italia sforna film di “genere” e Mainetti li sa fare egregiamente. Non è perfetto, ma chi se ne frega. Divertente, ammiccante e scapestrato, riesce nel suo intento di intrattenere in modo spensierato e coinvolgente. Unico piccolo appunto che mi viene da fare al regista, e che ho notato anche nel film precedente FREAKS OUT, è che deve fare attenzione all’esagerato amore per il suo lavoro, che lo porta un tantino ad “esagerare” a discapito del ritmo narrativo. Comunque ben vengano lavori come questi che recuperano il cinema di “genere” diventato raro nel nostro paese. Grazie Gabriele. Voto 7  

Straw (2025)

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Una donna vive la giornata peggiore della sua vita in un susseguirsi di avvenimenti che ne minano l’equilibrio mentale. Forse un film ambizioso che vuole fare troppo. Una denuncia della deriva del sistema americano, fatto di povertà e razzismo, ma che in modo artefatto e confusionario al limite dell’ottusità, dilaga in una recitazione caricaturale e poco coinvolgente. Tempo perso. Voto 5  

Until dawn (2025)

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Ennesimo filmino horror estivo, da non sottovalutare. Altra variante dei loop temporali ma in salsa slasher. Onesto e poco pretenzioso, si riesce a vedere. Però, non aggiunge nulla, tanto che ho cercato di vederlo due settimane dopo dimenticando di averlo già fatto… Voto 5,5  

Follemente (2025)

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No vi prego, questo no! Basta cosi. Mi fermo qui. Non mi pronuncio oltre. Ho troppo rispetto per il cast e per il regista Genovese. Voto 5 e sono stato buono.  

Noi e loro (2024)

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Purtroppo viviamo ormai un tempo dove le generazioni si sono invertite. Non più i genitori sono retrogradi ed i figli inclusivi. Ora proprio i ragazzi tendono ad essere reazionari ed intolleranti. Vincent Lindon, con la sua solita intensità, interpreta un genitore alle prese con un figlio che abbraccia ideologie di estrema destra, vivendo nell’intolleranza, con rabbia e violenza. Uno spaccato crudele della triste realtà dei nostri tempi. Il film tentenna, rimanendo a volte in superficie, con un occhio lontano, ma forse volutamente, come per rivelare la difficoltà della sinistra a comunicare efficacemente con chi esprime il proprio disagio in modi estremi e discutibili, non riuscendo a superare il sentirsi moralmente ed intellettualmente superiore. Solito ottimo e roccioso film francese di impegno sociale. Voto 6,5  

Better Man (2024)

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Ma chi se lo aspettava? Un biopic su Robbie Williams (che mi sta molto simpatico), girato alla grandissima! La genialità di rappresentarlo come una scimmia in CGI non distoglie, anzi, valorizza! Una metafora visiva, forte che simboleggia le lotte interiori del cantante, un “animale” da circo, che appaga il pubblico in delirio. Il film è un viaggio interiore di un artista pieno di tormenti, senso di inadeguatezza e grande vulnerabilità. Uno show vero e proprio fatto di musica, balli, coreografie magistrali, ma anche situazioni grottesche, oniriche, che raccontano una vita estrema di successi, ma mai in fondo tranquilla. Forse, il film dell’anno. Bellissimo. Voto 7,5  

Mickey 17 (2025)

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Non potevo mancare! Bong Joon Ho rimane uno dei registi coreani più interessanti. L’arte di intrattenere con dovizia e stile appartiene a pochi e lui ne fa parte. Quest’ultimo film l’ho trovato delizioso, con degli spunti così “taglientemente” ironici da ricordarmi il Tim Burton di Mars Attacks. Menzione speciale a Robert Pattinson che insieme a dei mostri come Mark Ruffalo e Toni Collette danno vita ad una danza stramba di ordinaria follia fantascientifica che guarda ai nostri tempi. Una goduria. Voto 7  

Havoc (2025)

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Pensavo meglio, perché il regista Gareth Evans mi diverte. Stavolta mi ha lasciato con un senso di incompiutezza, dovuto specialmente dal vuoto dei dialoghi ma anche da una storia che, anche se pretesto per proiettili e sangue a fiumi, sbiadendo, scema come se nulla fosse. Qualche guizzo qua e là, ma tutto già visto. Voto 5,5