Dostoevskij (2024)
Devastato. Così ne esco da questa serie. I fratelli D’Innocenzo riescono ad imprimere la loro visione anche nella serialità. Oltre a maneggiare egregiamente la settima arte confermano con il loro stile visivamente logoro e bisunto di saper raccontare e rappresentare la disperazione come nessuno. Qui, mostrano lo strazio dell’animo e la disillusione sotto varie forme, abbracciando il cinema di genere, il poliziesco e nel finale anche un tocco splatter alla Lucio Fulci che conferma la magnificenza di un cinema che non c’è più ma che sorride ancora per pochi. Primissimi piani e sequenze lunghissime ad avvalorare anche un lavoro sugli attori invidiabile di questi tempi, riuscendo ad alzare l’asticella a degli interpreti sempre credibili nonostante una sceneggiatura poeticamente pericolosa ed avversa. Grandissimi i D’Innocenzo. Una bella conferma di ventata fresca.
Voto 8
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