La chimera (2023)
Di nuovo rapito dalla poetica cinematografica di Alice Rohrwacher. Mi ritorovo così , sospeso, in un luogo non-luogo a seguire un “tombarolo” nella Tuscia etrusca alla ricerca di qualcosa che gli è sfuggito e che ancora sente suo. Il protagonista si muove in un’ambiente magico che ricorda la Macondo di Marquez. Una dimensione rurale fatta di personaggi umili, semplici, puri, alle prese con l’avidità ed il consumismo. Come ammirare un’opera d’arte e rimanere di sasso, estasiati, senza sforzo razionale per abbandonarsi davanti al sublime. Una regista italiana di cui andarne veramente fieri.
Voto 7,5
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