Destroyer (2018)
Come poliziesco non sarebbe neanche male, qualche problema di montaggio e venti minuti in meno avrebbero giovato. Una bella trama di autodistruzione e redenzione che a tratti è anche sviluppata egregiamente. Ma il problema principale si chiama Nicole Kidman. Ammetto, è una mia debolezza o forse un pregio, dipende. Ma questo propinarci di continuo un’attrice che non muove più un muscolo facciale e che in questo film viene coperta di makeup per una maggiore credibilità del personaggio, per me, invece, tocca le alte vette del ridicolo: per due ore ho avuto la sensazione di seguire una mummia con parrucca copri-fronte di porcellana, che vaga incessante in una Los Angeles decadente e polverosa.
Fastidiosa all’inverosimile.
Mio limite. Me ne scuso.
Il film merita comunque la sufficienza.
Voto 6
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