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Visualizzazione dei post da gennaio, 2024

Birth/Rebirth (2023)

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C osa farebbe una madre per mantenere in vita sua figlia… dopo che è morta? Un dramma a tinte fanta-horror per niente male. Peccato che balbetti dove non dovrebbe e per il finale poco “conclusivo” che cozza con i buoni propositi della storia. Tutto sommato, come film di nicchia, funziona ed è realizzato a dovere. Molto meglio della media dei film “ignoti” che si scovano sulle piattaforme di streaming più blasonate. Voto 6 #birthrebirth #rinascita  

Foglie al vento (2023)

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N on amo particolarmente il cinema di Aki Kaurismaki, ma ne riconosco la valenza. In questo suo ultimo lavoro c’è tutto il suo inconfondibile stile fatto di essenzialità visive e recitative ed una scrittura ironicamente pungente. Il film mi ha deliziato nella sua costruzione scenica ma troppo poco nella sostanza che fatico spesso a digerire. Osannato dalla critica, io invece lo trovo un po’ indietro rispetto alla cinquina candidata agli oscar come miglior film straniero. Voto 6,5 #FoglieAlVento #AkiKaurismaki  

Un sacchetto di biglie (2017)

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N el giorno della memoria scelgo di vedere un film che mi mancava. Questa volta la storia è quella di una famiglia ebrea in Francia che cerca di sopravvivere durante l’occupazione tedesca nella seconda guerra mondiale. Le vicende sono più incentrate sui due fratellini più piccoli che devono fuggire da soli. Il film è molto ben realizzato esteticamente, ma così tanto che ne risente la drammaticità del tema trattato. Non mi ha convinto molto. Voto 6 #Unsacchettodibiglie  

Unsane (2018)

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M a cosa mi ero perso? Scovo per caso questo film di Soderbergh che ricordo averne sentito molto parlare in passato. Interamente girato con un iPhone, senza mezzi tecnici particolari, scarno e spoglio ma notevolmente suggestivo. Ricorda molto quel cinema underground da cui proviene il regista. Uno stile che si adatta ottimamente a raccontare l’ansia claustrofobica di una donna che si ritrova rinchiusa contro la sua volontà in un istituto psichiatrico. Si passa da un genere all’altro con una disinvoltura invidiabile, degna di un lavoro certosino del regista. Inizia come un dramma psicologico, tocca problematiche sociali e sfocia egregiamente in un thriller con frammenti slasher. Bravissima e meravigliosa la protagonista Claire Foy. Soddisfatto in pieno. Voto 7 #unsane #StevenSoderbergh #clairefoy #ilcinemaro #istitutopsichiatrico #internamento #molestiesessuali #stalking  

Vera (2022)

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“Vera” di nome e di fatto? Forse gli intenti erano quelli, ma io faccio un po’ fatica ad allinearmi. Quasi un meta-film dove i personaggi interpretano se stessi in funzione di una messa in scena da documentario. Vera Gemma, figlia del compianto attore Giuliano Gemma, usa il mezzo del cinema come confessionale per rivelare il suo vero essere, i suoi pensieri esistenziali, le sue debolezze, ma soprattutto i suoi rimorsi e rimpianti. Ma la cosa bella è che funziona alla grande! Il film riesce, proprio dove sembrerebbe impensabile. Questa “maschera” della protagonista che muovendosi in contesti reali quasi come una dea pentita, statica ed errante, crea un contrasto magnifico di una decadenza ipnotica. Complimenti, sono VERAmente soddisfatto. Voto 7 #vera #veragemma #giulianogemma  

Rotting in the sun (2023)

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A lla ricerca dell’amico scomparso. Questo è l’intento della storia, ma non è proprio così, c’è di più, molto di più. Una ricerca di noi stessi che porta inevitabilmente a non trovare nulla, intenti ormai a votarsi per i social, a mostrarsi di continuo, rendendo quella fittizia notorietà un velo del reale nostro squallore. Ed è proprio questo squallore, esteriore e nel contempo intimo, che diventa il protagonista dei nostri giorni e del film. Una metafora neanche tanto velata della nullità e dell’effimera importanza dell’ormai “vita social”. Un film molto ardito e sgarbatamente sfacciato, peraltro girato alla grandissima, che sembra come volerci svegliare, ma che invece non regala alcuna speranza. Tutto è così superficiale e non ce ne rendiamo più conto. Devo recuperare assolutamente i film precedenti di Sebastián Silva, il regista cileno che qui, oltre a dirigere, interpreta anche se stesso. Splendida sorpresa made in Mexico. Voto 7,5 #rottinginthesun  

Hai mai avuto paura? (2023)

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S icuramente uno dei migliori film italiani visti di recente. Ma c’è un gran “però”. Gli manca il mordente, si appoggia invece di incedere. Risulta visivamente appagante ma risente della mancanza di una scrittura “ritmica” che sarebbe più consona. La storia risulta così ben pensata, ma così troppo ben narrata, che alla fine stroppia. Non che dovesse essere reso come un film action, assolutamente no, ma manca di quei meccanismi essenziali che danno valore al “genere” che risulta appena sfiorato ed incompiuto. Ottima la scelta dei dialoghi in stile letterario e della impostazione prettamente teatrale resa magnificamente da attori egregi, peccato però che poi risaltano alcune piccole stonature di inflessioni e calate dialettali. Un film bello da vedere ma che trascina poco. Comunque un prodotto di ottima fattura di cui andarne fieri. Voto 6,5 #Haimaiavutopaura  

Dopesick (2021)

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M olto suggestiva ed interessante questa mini serie. Un’epopea della lotta all’uso dell’antidolorifico OxyContin, che ha fatto una strage negli ultimi 25 anni in America. Le storie delle persone più svariate che hanno avuto a che fare con questo medicinale si snodano attraverso gli anni, con lotte interiori e professionali rese magnificamente da attori molto ispirati dove spicca Michael Keaton, in veste anche di produttore. Devo dire però, che è stata adottata una narrazione con periodi alternati che cambiano repentinamente avanti ed indietro, che a tratti mi ha messo in difficoltà, ma vista l’ottima scrittura, subito tutto torna facilmente fruibile e godibile. Ottima mini serie. Voto 7,5 #dopesick #michaelkeaton  

La vita che verrà - Herself (2020)

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U n film molto toccante che inizia in modo fragoroso ma che continua su un piano prettamente poco realistico ma efficace nel coinvolgimento. Una donna in fuga dal marito violento decide di costruire una casa per lei e le sue due bambine. Ma dovrà fare i conti con la legge e l’ex compagno. Tipico film indie che nasce con dei buoni intenti ma che pur rimanendo interessante non riesce a confermarli nel tragitto usando espedienti troppo ordinari. Voto 6

IlPadrino (1972)

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G iuro, l’ho visto un’altra volta!! Forse sarà la ventesima? Forse di più… Estasi Voto 9,5 #ilpadrino #marlonbrando #alpacino  

Io Capitano (2023)

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M i aspettavo altro da Matteo Garrone, più quel suo tocco artistico inconfondibile e meno una semplice narrazione. Peccato perché gli interpreti sono molto bravi, ma le situazioni, pur agghiaccianti, sembrano come mostrate in tutta la loro “bellezza”, troppo edulcorate, sfuggendo alla cruda realtà. Non mi ha proprio convinto questo film ma ne riconosco il gran lavoro. Lo ricorderò per quell’unica e meravigliosa scena onirica ambientata nel deserto dove il protagonista cerca di combattere il suo senso di colpa. Voto 6,5 #IoCapitano #MatteoGarrone  

Cutterhead (2018)

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N on ci siamo proprio. Va bene una storia claustrofobica, ma almeno che sia comprensibile. Tensione creata solo immaginando la situazione, ma risulta spesso ingiustificata e anonima, come peraltro gli attori. Voto 4  

C'è ancora domani (2023)

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B isogna ammettere che il film è molto carino. Sono un po’ di parte perché adoro Paola Cortellesi e quel suo stile comico cialtronesco, sbeffeggiante, caciottaro ma fine ed intelligente. Qui riesce ad amalgamare e giocare con tanti tipi di soluzioni narrative senza mai sembrare inopportuna. Mescola generi musicali, recitativi, di dialoghi, ma riesce proprio con questa caratteristica ad essere efficace senza farci perdere un attimo di attenzione, confezionando un piccolo gioiellino per originalità e gusto. Veramente un piacere vedere questo film. Voto 7,5 #cèancoradomani #PaolaCortellesi  

La persona peggiore del mondo (2021)

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C ontinua la mia fase norvegese. Era da tanto che inseguivo questo film e finalmente è approdato in streaming su RaiPlay. Ambientato ad Oslo, racconta di una ragazza libera ed irrequieta che cerca di trovarsi un posto nel mondo tra scelte di studio, lavoro e principalmente sentimentali. Molto bello lo sviluppo della trama, che dividendo in capitoli le varie fasi, riesce a farci vivere ed apprezzare fino in fondo i passaggi di crescita personale della protagonista. Un film che nella sua onestà ci fa riflettere su come a volte si cerchino tanto delle sicurezze, ma che poi mutano inesorabilmente quando la vita e le esperienze ti prendono per mano. Un bel racconto di formazione. Voto 7 #lapersonapeggioredelmondo  

Sick of myself (2022)

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C ome mi ero ripromesso ecco Sick of Myself di Kristoffer Borgli, il regista norvegese di Dream Scenario. In questo film ci va pesante. In modo tagliente e fastidioso quanto basta, deride pesantemente questa voglia di notorietà che si è sviluppata molto negli ultimi anni aiutata essenzialmente dai social. Non sono riuscito a prendere le parti della protagonista, ma sicuramente quello non era l’intento perché è stata resa come una vera idiota, una persona senza amor proprio, senza valori, che parla e si muove solo in funzione del suo disperato bisogno di attenzione, tanto da decidere di ammalarsi apposta… Quanto mi ha dato fastidio! Voto 7 #sickofmyself  

Empire of light (2022)

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N on capisco come mi possa essere sfuggito un film come questo. Forse ho dimenticato come Sam Mendes sa raccontare storie e lo fa egregiamente anche stavolta con questo Empire of light. Una storia vera, di legami, sentimenti, sconfitte e rinascite. Ma anche un omaggio al cinema, al fascino delle sale degli anni’80, quando ancora erano luoghi di respiro comune e non dei posti fugaci ed introversi. La trama racconta dell’incontro umano tra due persone che affrontano i loro limiti e problemi in modi diversi ma che riescono ad instaurare comunque un legame così importante da divenire ispirazione per ognuno. Questo film sarebbe da vedere anche solo per Olivia Colman che ci regala un’interpretazione altissima e toccante dove emerge tutta la sua straordinaria bravura. Voto 7 #EmpireOfLight #OliviaColman #SamMendes  

The Old Oak (2023)

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I film di Ken Loach sono come episodi di Report, monologhi di Ascanio Celestini, canzoni di Giorgio Gaber. Trasudano di verità scomode, di verità risapute ma tenute in disparte, di quelle verità di cui ne faresti a meno ma che inevitabilmente ci appartengono. Questo Old Oak racconta l’importanza della comunità, della convivenza tra culture diverse, del potere che ha l’incontro e la condivisione, di tutti quei valori e quelle azioni che stanno cercando di farci odiare per l’interesse economico e sociale di pochi. Forse non uno dei lavori migliori di Loach, non c’è quella forza dirompente di un tempo, ma il regista usando la dignità e la compostezza della comunità Siriana rappresentata nel film, riesce comunque a darci una vera e propria lezione che ci meritiamo tutti a causa del disinteresse per il bene della nostra collettività. Voto 7 #KenLoach #theoldoak  

Dream scenario (2023)

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S olo Nicolas Cage poteva rendere così divinamente un personaggio del genere. Questo è uno di quei film che nel marasma dei lavori dell’attore, spicca proprio anche per la sua bravura. Vista la trama, c’era il pericolo di una resa disastrosa, con una caduta rovinosa nella macchietta. Invece grazie ad una scrittura fine e mai scontata, ecco di nuovo il nostro infaticabile guerriero rendere giustizia agli intenti narrativi. Quasi un film “denuncia” su questa attualissima rincorsa alla facile popolarità, sotto forma di una commedia di fantasia, geniale, garbata e spassosissima, dove non si cade mai nel ridicolo ma che quando dovrebbe invece fa riflettere svincolandosi a dovere. Sembrerebbe che il tema sulla fama sia molto caro al regista norvegese Kristoffer Borgli, visto che già è stato trattato nel suo precedente lavoro Sick Of Myself, apprezzatissimo dalla critica, che corro a recuperare. Nicolas Cage, qui, è grandioso. Voto 7 #DreamScenario #NicolasCage  

Malum (2023)

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M a invece delle cagate tipo suore incattivite e mostriciattoli ridicoli, mi chiedo, come si fa a non distribuire un bel horror come questo Malum? Certo, non è proprio per tutti, molto forte in alcune situazioni sia per le immagini che per la tensione angosciante che riesce ad imprimere. Raccapricciante quanto basta ma anche di quel fastidioso che gli amanti del genere apprezzano. Ci sono mostri, sette sataniche, ammazzamenti, poteva benissimo risultare banale e poco originale invece con pochi mezzi la resa è sorprendente. Unica pecca, secondo me, la protagonista che ho trovato un po’ scialba. Comunque pienamente soddisfatto. Voto 6,5 #malum  

The promised land (2023)

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M emore delle discutibili ultime scelte opto per un film storico ed epico danese con quel Madds Mikkelsen che da Pusher del 1996 ne ha fatta di strada, diventando una delle migliori maschere in circolazione. Il film narra l’epopea di un ex soldato che nella metà del 1700 vuole trovare ricchezza ed onore provando a coltivare le difficili terre dello Jutland. Magnifica la ricostruzione e le ambientazioni. Lo svolgimento non tentenna mai riuscendo a farci vivere le vicende con quella perizia coinvolgente tipica di chi conosce bene il mestiere del cinema. Bellissimo. Sicuramente tra le best views del 2024. Voto 7,5 #ThePromisedLand #maddsmikkelsen  

The Holdovers (2023)

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E cco uno di quei film che difficilmente si può dimenticare. Uno di quei rari gioiellini che ogni tanto arrivano all’improvviso e che ti smuovono l’animo. Un professore odiato da tutti, uno studente ribelle ed una cuoca, rimangono nella scuola per le vacanze di Natale. Un confronto tra persone sole, che nel corso della storia rivelano la propria vera essenza, lottando per trovare la forza di affrontare ognuno le proprie sconfitte personali. Una regia perfetta, calibrata e dal sapore indie. Scrittura intelligente e sopraffina. Interpetazione magistrale di Paul Giamatti forse nella sua migliore performance. Film da non farsi sfuggire. Voto 7,5 #TheHoldovers #PaulGiamatti  

Tremila anni di attesa (2022)

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M i spiace tanto caro George Miller ma questo film proprio non mi va giù. Forse è l’argomento, le metafore, che seppur interessanti e ottime come spunto di riflessione, trattate in questo modo “favolistico” mi hanno annoiato molto. Ci sono delle bellissime scene, ambientazioni da Mille e una notte che effettivamente affascinano, ma il contorno stanca molto e neanche mi ha incuriosito più di tanto, facendomi fremere per una fine celere. Voto 6 #tremilaannidiattesa  

Fidanzata in affitto (2023)

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M e ne vergogno e me lo merito, perché ogni anno esordisco con un film leggerino ma che poi si rivela penoso. Possibile che ancora non ho imparato? Neanche la presenza ardita di Jennifer Lawrence, che peraltro sembra “botulinata”, riesce a risollevare un film che trasuda pochezza in tutto il suo essere. Mannaggia a me. Voto 5 #FidanzataInAffitto