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Wolf Creek 2 (2013)

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U n buon seguito, un secondo capitolo convincente. Non è male questo nuovo villain, originale e ben caratterizzato, ma non credo avrà il successo che meriterebbe. La trama è sempre la stessa, ma stavolta si spinge molto nello splatter anche se con coerenza e maestria non risultando mai fuori luogo. Niente di nuovo ma neanche troppo già visto. Voto 6 #wolfcreek2  

L'ultima notte di Amore (2023)

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S e ne parlava tanto bene da incuriosirmi molto. Avevano ragione. Che bel lavoro. Quasi un noir di altri tempi, ma nello stesso tempo attualissimo. Tanti rimandi ai film di genere anni ‘70 gli danno quell’atmosfera nostalgica che potrebbe spiazzare ma che lentamente si dipana in una messa in scena moderna ed efficace. Ottima regia, fotografia e montaggio. Qualche attore un po’“caricato”, qualche dialogo non proprio convincente non scalfiscono l’ottimo lavoro, che anzi ci guadagna, ricordando il cinema bis che adoro. Complimenti ad Andrea Di Stefano che dopo il convincente The Informer si conferma nella sua nuova veste registica. Sicuramente uno dei migliori film dell’anno. Voto 7,5 #lultimanottediamore #PierfrancescoFavino  

Inside (2023)

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  U n ladro di opere d’arte rimane rinchiuso in una casa impenetrabile. Da qui inizia l’epopea del personaggio interpretato da Willem Dafoe, a proprio agio anche in questi pseudo film da festival. Una metafora della vita espressa dalla sopravvivenza all’interno di una casa che fa sfoggio di installazioni artistiche moderne, utili alla “salvezza” della vita e creatrici a loro volta di nuova testimonianza umana, quindi di arte, ciclica. Un film che non spiazza ma stufa enormemente anche se con fascino. Voto 5,5

Possessor (2020)

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E cco la seconda opera di Brandon Cronenberg, ed è trionfo! Un autore giovane e veramente interessante, non privo di difetti ma di un futuro sicuramente promettente. Questo Possessor è veramente inquietante di una spietatezza unica, affonda il colpo così tanto che a volte però sembra esagerare troppo, ma questa è una versione uncut, quindi era prevedibile. Si delinea lo stile del regista, dove la ricerca arriva a toccare la video arte relegando la trama quasi ad un pretesto. A tratti scioccante e traumatizzante, degno figlio d’arte. Può non piacere, ma lo capirei. Voto 7 #Possessor #brandoncronenberg  

Red rose (2022)

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D alla trama sembrava interessante. Prodotto prettamente per adolescenti, pretende di creare suspance ma dilungando le scene clou sprofonda nella tedia. Prolisso e poco attendibile. Attori mediocri e dall’aspetto fastidioso. Come adulto mi sento un po’ preso in giro, infatti potevo risparmiarmelo. Voto 6 #redrose  

Inside man (2006)

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A ltra notte insonne ed altro capolavoro! Di nuovo uno di quei film che non riesco a smettere di guardare. Perfetto prodotto d’intrattenimento con velate gesta autoriali di Spike Lee mai esagerate ma a disposizione di una ottima e classica messa in scena. Godimento plurimo. Voto 7,5 #SpikeLee #InsideMan  

Seven (1995)

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G irando svogliato i canali tv mi imbatto in Seven… e non riesco a mollarlo! Veramente uno dei migliori thriller polizieschi di tutti i tempi. Come potevo abbandonare? Forse sarà la sesta/settima visione, ma non stanca mai. Un buon inizio di weekend. Voto 8,5 #seven #DavidFincher #MorganFreeman #bradpitt

Infinity Pool (2023)

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U n film del genere non poteva che essere generato da un Cronenberg. Infatti il figlio di quel genio di David, Brandon, riesce ad incutermi quell’angoscia di “famiglia” sovraccarica anche di fastidio. Meno viscerale del padre ma efficacemente interessante pur nella sua immaturità artistica. Una coppia in vacanza in un resort extra lusso di un paese orientale, viene travolta da un vero e proprio incubo. E qui mi fermo. Disturbante e lisergico, non è propriamente un film per tutti, non facile da vivere e tantomeno da digerire. Questo Cronenberg si discosta dal padre nella sua ricerca narrativa, ma promette proprio bene. Voto 6,5 #infinitypool #brandoncronenberg #AlexanderSkarsgard

The Covenant (2023)

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G randissimo film di Guy Ritchie. Una storia ambientata poco prima che gli americani abbandonassero l’Afghanistan. Una spietata realtà irreale che hanno dovuto sopportare i militari e la popolazione in balia entrambi dei Talebani. Una regia impeccabile di grande maturità, dove il regista accarezza quel suo stile pulp per immergersi alla grande in una direzione classica ma mai banale. Scene di guerra molto coinvolgenti e fredde come la tensione che comunica gelidamente qualsiasi situazione al limite. Applausi. Voto 7,5 #GuyRitchiesTheCovenant  

Sisu (2023)

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F ollia allo stato puro, grandioso! Come non amare un film del genere? Un’esagerazione dietro l’altra che ti trasporta per sei capitoli, dove un cercatore d’oro della Lapponia si imbatte in un gruppo di nazisti in ritirata durante la fine della seconda guerra mondiale. Uno di quei film che doveva essere fatto così, forzatamente assurdo e godibile come pochi. Carneficine, spappolamenti, botte e bombe.  Divertimento assicurato. Voto 7 #sisu  

Air (2023)

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C osa c’è stato sotto sotto per far accettare la Nike al giovanissimo Michael Jordan? Praticamente nulla, solo l’intuizione e basta. Il film è riuscito, ma non si discosta molto dalle solite narrazioni che esaltano le gesta dei soliti epici “ammericani”. Diciamo che Jordan ha salvato la Nike che ha salvato se stessa con Jordan… Voto 6 #airjordan

Il primo giorno della mia vita (2023)

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P aolo Genovese insiste sulla scia del suo precedente The Place, creando qualcosa che rimanda, non del tutto, quindi balbettando, si trascina a fatica per quasi due ore con avvenimenti che stancano anche se fossero stati resi più brevi. Qualche dialogo soffre troppo una scrittura “legata” alla necessità momentanea di spiegazione risultando alquanto artefatto. Un lavoro che non mi ha proprio convinto. Voto 6 #IlPrimoGiornoDellaMiaVita #PaoloGenovese